La Madonna col Bambino e san Giovannino

Marradi

La Madonna col Bambino e san Giovannino

L’opera, precedentemente riferita al Maestro di Santo Spirito da Bernard Berenson (1932, p. 525), poi a Bartolomeo di Giovanni da Roberto Longhi, venne restituita al Maestro di Marradi dallo Zeri (1963, III, pp. 249-250), l’ignoto autore di una serie di dipinti (cinque) conservati ora alla Badia di Santa Reparata al Borgo presso Marradi, nucleo centrale del catalogo delle sue opere. Formatosi da Domenico Ghirlandaio, egli testimonia attraverso la sua produzione pittorica, pur rimanendo aggiornato sulle novità stilistiche, l’inclinazione a perpetrare schemi figurativi e modelli del passato. In quest’opera, ad esempio, sono evidenti i richiami ad artisti operanti allo scadere del secolo, sia di provenienza umbra sia toscana. Secondo Egidia Coda, che ebbe modo di visionare le opere dal vero in un’importante campagna di schedatura della Soprintendenza effettuata nel 1994, la composizione risulta “aggiornata sul Botticelli e, nell’inserzione dello  sfondo di paesaggio, sul Perugino” (Coda 2010, pp. 117-118). Difatti, nel bordo dell’abito blu della Vergine si possono notare una serie di elementi decorativo-simbolici (o caratteri cufici?) di difficile interpretazione che rimandano alla produzione di Bernardino di Betto detto il Pinturicchio (in particolare la cosiddetta Vergine “delle mani”, già ritenuta Giulia Farnese, ora in collezione privata); mentre il lirismo e la tenerezza dei soggetti raffigurati trovano illustri precedenti nella produzione figurativa di Filippo Lippi.

RESTAURO

L’opera, anticamente collocata sull’altare di Sant’Antonio di Padova nella chiesa di San Francesco, è stata restaurata da Mariano Marziali nel 2010, in occasione dell’inaugurazione della pinacoteca.