La bottega di ceramista di Piazza Guarneri

La bottega di ceramista di Piazza Guarneri

Guardando la prima vetrina dedicata alla ceramica, sembra di essere di fronte allo scaffale di un “fornaciaro” del 1583. Abbiamo davanti a noi le “case” ossia gli oggetti che venivano usati per la cottura delle stoviglie; i “pironi” ossia i distanziatori che servivano per impilare e separare i piatti durante la cottura. Siccome questi oggetti avevano un uso specifico, su alcuni ci venivano incisi dei monogrammi o lettere per il riconoscimento.

In un’altra sezione dello “scaffale” abbiamo invece una serie di pesi da telaio, pronti per essere venduti a qualche bottega tessile. Vicino dei conti di bottega su pezzi scartato, perchè si sa che “scripta manent, verba volant” e quando non si ha troppa carta a disposizione, i conti si appuntano su qualsiasi supporto, soprattutto se è lì a disposizione e in grande quantità. Nel lato opposto dello “scaffale” sono invece presenti alcuni “crolli”, ossia cotture venute male, o comunque materiale di scarto;  si riconoscono coperchi e boccali deformati dalla sovrapposizione di altri oggetti e altro materiale informe finito nel “butto” (cestino) della fabbrica.

Questo e tanto altro materiale, è stato rivenuto negli scavi fatti nella piazza davanti al museo, intitolata a Tranquillo Guarneri. Gli scavi hanno portato alla luce un basamento refrattario, che poteva essere probabilmente il piano di un forno per la cottura della ceramica, e scavati diversi “butti” alcuni contenenti quasi esclusivamente scarti di lavorazione che avevano luogo nella fabbrica.

Foto di Vansh Sharma da Pexels