I colori nella Ceramica aquesiana

I colori nella Ceramica aquesiana

#LoSaiChe#ImmersioneNelMondoDelleCeramiche

Un viaggio nei colori della ceramica: dalla monocromia o bicromia dei secoli XIV e XV, si arriva al XVII secolo con una straordinaria varietà di colori e motivi decorativi. I primi oggetti risultano acromi, cioè privi di colore o più esattamente del colore naturale dell’argilla in prima cottura, il cosiddetto “biscotto”. I tre colori usati nel secolo XIV sono il bianco, il verde d il bruno, o meglio gli ossidi metallici che, dati a pennello sul biscotto, dopo la seconda cottura fondono e ricoprono l’oggetto di uno smalto colorato.

In pieno Rinascimento il giallo, l’arancio, l’ocra, il nero, il bruno, il celeste, il turchino, il blu e il verde, insieme a temi originali, formano la tavolozza pittorica e faranno la fortuna dei vasai aquesiani fino alla metà del secolo successivo. Soprattutto gli abbinamenti del bruno-ocra-arancio-giallo renderanno riconoscibili le ceramiche di Acquapendente in tutta Italia. Dalla fine del ‘600 si inverte di nuovo il ciclo pittorico e ritorna la bicromia bianco-blu con un decadimento degli abbinamenti e dei decori.

Con la Mostra  #il600unesplisionedicolori abbiamo allargato la collezione aggiungendo moltissimi elementi che raccontano questo passaggio cromatico che potete apprezzare anche in questa foto ⬇️.

Continuate a seguirci per altre curiosità sulla mostra o venite al Museo della Città – Civico e Diocesano di Acquapendente per gustarvi questo ed altri reperti esposti.

Qui la raccolta di tutte le curiosità sulla Mostra: www.museodellacitta.eu/curiosita-mostra-il-600/