da Deruta, Montelupo ad Acquapendente

da Deruta, Montelupo ad Acquapendente

#LoSaiChe#ImmersioneNelMondoDelleCeramiche

Grazie all’uso ben radicato, almeno nelle nostre zone, fin dal XV secolo e quindi anche per tutto il XVI, di raccogliere le immondizie nei «butti» o entro le mura degli edifici, sia in osservanza delle varie leggi in materia, ma anche per una precisa acquisizione igienica e civile ormai usuale nell’ambito delle mura cittadine, è oggi possibile ritrovare vari frammenti appartenuti a piatti, ciotole o boccali.

La pasta di tali ceramiche è un’argilla di un bel rosso vivo: il rivestimento è costituito, nella maggior parte dei frammenti da un sottile strato di ingobbio bianco riservato alla sola faccia portante la decorazione – all’interno nei piatti, all’esterno nei boccali – e di una verniciatura trasparente, della quale l’oggetto è rivestito interamente.

Nella decorazione si nota l’influsso dei più prossimi centri di produzione – Deruta e Montelupo – soprattutto per la gamma gialla impiegata; i motivi decorativi anch’essi simili sono: larghi intrecci di ramoscelli con bacche di quercia in giallo su fondo verde, gruppi di fiori in giallo, verde e manganese su bianco, dischi a raggiera con sigle in manganese su giallo oro, figure di putti trattati in mezza tinta su fondo giallo e grottesche ecc.

Al Museo abbiamo alcuni piatti che possono essere ricondotti a questo stile come quella che che vedete in foto ⬇️.

Continuate a seguirci per altre curiosità sulla mostra #il600unesplisionedicolori  o venite al Museo della Città – Civico e Diocesano di Acquapendente per gustarvi questo ed altri reperti esposti.

Qui la raccolta di tutte le curiosità sulla Mostra: www.museodellacitta.eu/curiosita-mostra-il-600/