Gloria di sant’Antonio da Padova

Nasini

Gloria di sant’Antonio da Padova

Giacomo Collini, Gloria di Sant’Antonio da Padova, 1630 (documentato), olio su tela, 250 × 158 cm. Provenienza: Convento di San Francesco

Scarse sono le informazioni sul responsabile di questa versione della Gloria di Sant’Antonio da Padova, Giacomo Collini, sebbene possiamo facilmente dedurre, anche considerati i punti in comune con Marzio Ganassini (tra tutti il putto posto al di sotto del Redentore benedicente), che egli abbia collaborato in alcuni dei suoi numerosi cantieri operativi tra Roma e Viterbo. Così come, in effetti, si ricava dalla documentazione d’archivio, dove il Collini risulta coinvolto nella realizzazione del soffitto per la Cappella Palatina di Palazzo dei Priori di Viterbo, nella cui impresa, qualche anno prima, aveva dipinto gli affreschi delle pareti proprio Marzio Ganassini (Carosi 1988, pp. 33, 73-74).

L’opera, delineata con squisita eleganza, si articola su diversi piani: nel registro inferiore è posto il committente, Padre Pacifico, francescano dell’ordine dei minori di Acquapendente, profilato di tre quarti e con le mani giunte. Questi dirige lo sguardo verso il Sant’Antonio da Padova, ritratto coi suoi attributi tradizionali: un giglio e una immagine di Gesù bambino, posta su di un libro e sorretta da un angelo. Il Santo si rivolge al Redentore che a sua volta guarda la Madre; completano la scena uno stuolo angelico e teste cherubiche.

L’opera, assieme al resto dei dipinti esposti per l’inaugurazione della pinacoteca di San Francesco, sono stati interessati da un restauro eseguito da Mariano Marziali.

Bibliografia
Andrea Alessi Da “I dipinti del Museo della città di Acquapendente”, a cura di Andrea Alessi e Luisa Caporossi, Antiquares 2020, pp.45