
17 Apr Il paliotto del Vescovo Fedeli
Alessandro Fedeli, nato da famiglia nobile, si laureò in utroque iure a Urbino dove svolse il ruolo di Vicario generale; fu poi vicario apostolico di Byzacena in Africa settentrionale e quindi fu eletto il 17 apr. 1690 alla diocesi di Acquapendente. Nello stesso anno cominciò una visita pastorale che si protrasse per due anni, cominciando dalla basilica del S. Sepolcro e riportando nella relazione stilata per l’occasione l’elenco dei doni lasciati da Gregorio XIII.
Nella cappella vescovile situata presso il piano nobile di Palazzo, è conservato ed esposto il paliotto del vescovo Alessandro Fedeli (1690-96), qui in foto. Realizzato in morbido velluto rosso con un ricco ricamo a rilievo in filo e lamina in argento, adornato dagli stemmi del vescovo, è rivestito da una stoffa preziosa che viene anch’essa finemente decorata e ricamata. Dal latino pallium, “drappo”, il paliotto è la parte anteriore di un altare, oppure un pannello decorativo che può essere posto a rivestimento dello stesso. Esso, può essere di stoffa, di marmo, a mosaico, a tavola dipinta, a legno intagliato, oppure lavorato con metalli preziosi, come, ad esempio, l’argento e può avere un valore artistico notevole. Chiamato anche antependium, le sue decorazioni ebbero la definitiva consacrazione nell’arte romanica e gotica , ma nell’epoca rinascimentale e barocca raggiunsero maggiore sfarzo e ricchezza.