
14 Dic Iscrizione in marmo di papa Pio VII
L’iscrizione dedicatoria di papa Pio VII (al secolo Barnaba Niccolò Maria Luigi Chiaramonti), precedentemente posta negli ambienti prospicienti l’archivio del primo piano di Palazzo Vescovile, ricorda le tre volte in cui il pontefice, in fuga dalle truppe francesi occupanti (cfr. Notizie intorno la vita di sua Santità Pio VII P. O. M., Venezia 1823, p. 34), soggiornò ad Acquapendente ospite del vescovo Florido Pierleoni. Nel dettaglio: il 4 novembre del 1804 (PRID NON NOVEMBRIS, il giorno prima delle none di novembre), Pio VII, in viaggio per incoronare Napoleone a Parigi, pernotta nell’episcopio, dopo essere stato ricevuto dal vescovo Pierleoni, dal magistrato e dal popolo, tra festose dimostrazioni di ossequio (cfr. R. Chiovelli. L’episcopio di Acquapendente e i suoi vescovi, Acquapendente 2009, p. 66). E ancora: il 1° aprile del 1815 (ANNO 1815 KALEND. APRILIS), diretto a Savona per “coronare la statua della Beata Vergine della Misericordia” (cfr. G. Moroni, Dizionario di erudizione storico ecclesiastica da S. Pietro sino ai giorni nostri, Venezia 1860: vol. LIII, pp. 158-159), sosta ad Acquapendente perché braccato dalle truppe napoletane di Murat. Infine, il 4 giugno (PRID. NON. IUNAS EIUSDEM ANNI), sconfitti i napoletani dagli austriaci, è di nuovo ospite del cardinale (cfr. R. Chiovelli. L’episcopio…, cit., p. 68; G. Moroni, Dizionario…, cit., p. 159).
Florido Pierleoni (1742-1829†), del ramo umbro dell’omonima famiglia (Città di Castello), probabile propaggine del medesimo antichissimo casato romano, venne nominato vescovo di Acquapendente proprio da Pio VII nel 1802. Conservò tra le carte familiari anche materiale documentario di pertinenza della diocesi. Subì l’esilio in Francia dal 1810 al 1814, durante il quale produsse molti scritti. In questo palazzo, nella cappella vescovile, è custodito un pregevole piviale a lui appartenuto.