La nascita della Costituzione Italiana

La nascita della Costituzione Italiana

In occasione della mostra sulla costituzione italiana presso il museo civico di Acquapendente che vede esposti i lavori delle classi del concittadino Istituto Omnicomprensivo “Leonardo Da Vinci”, oggi parliamo un po’ di come nacque la legge fondamentale del nostro paese.

Correva l’anno 1946, quando a nove mesi dopo la fine dei combattimenti della II guerra mondiale, fu indetto il referendum per la scelta tra Repubblica e Monarchia. In un momento di grande partecipazione, il 54% dei votanti italiani scelse la prima opzione. Nello stesso anno vennero eletti i membri dell’assemblea costituente, la quale avrebbe avuto l’incarico di “pensare” la costituzione e che in un primo momento si occupò anche di supervisionare i vagiti del neonato stato democratico, accordando fiducia al governo e nominando il primo presidente della repubblica: Enrico De Nicola.

Una commissione di 75 membri provenienti da diversi partiti fu incaricata di stendere il progetto costituzionale, e dopo mesi di dibattito in aula, revisioni e modifiche, il 22 Dicembre 1947 venne approvato il testo tramite votazione parlamentare, mentre il 27 Dicembre 1947 la costituzione venne promulgata.

L’entrata in vigore risale al 1 Gennaio del 1948, gli italiani si dotavano di una base del diritto da cui sarebbero dipese tutte le altre norme giuridiche. La costituzione è: scritta, rigida, lunga, votata, laica, compromissoria, democratica e programmatica.

Consta di 139 articoli di cui i primi 12 fondamentali, più 18 disposizioni transitorie (disposizioni che raggiunto il loro scopo non sono più ripetute). È divisa in una prima parte che riguarda diritti e doveri, una seconda che riguarda l’ordinamento della Repubblica, e infine ha le disposizioni transitorie e finali.

La costituzione è il patto che regola la vita democratica e civile del paese, si pone come struttura portante dello Stato e della convivenza civile. Custodisce i principi e i valori di un popolo e difende la degenerazione demagogica delle forme istituzionali.