
04 Ago Le memorie dei condannati graffiti sui muri
Visita alle carceri vescovili. Una prigione sotterranea a cui si accedeva tramite un varco aperto su un alto soffitto. Le celle delle carceri del Palazzo Vescovile sono arricchite di graffiti e disegni sulle mura parietali lasciate dai detenuti come testimonianza della loro permanenza e rappresenta l’unico contatto che gli rimaneva con la realtà esterna nell’attesa della propria sentenza.
Queste stanze erano il luogo in cui venivano tenuti prigionieri tutti coloro che non rispettavano i 10 comandamenti. I graffiti riportano date, fatti di vita quotidiana, disegni di animali. Alcune sono scritte in italiano corretto cosa che ci fa pensare ci siano stati incarcerati gli eretici.
Numerose sono anche le scritte e i racconti che cattureranno la vostra attenzione legate invece alla sorte subita dagli adùlteri.
E restavano qui per parecchio tempo sperando che tutto si risolvesse prima che ” Mastro Titta passasse ponte”! Ma non sempre era così.