
22 Ago IL MARTIRIO DI SAN BIAGIO
Tra le altre opere in mostra il 24 agosto dalle 17.00 alle 22.00, il martirio di San Biagio.
Questa piccola tela (130×95 cm) appartenne anticamente al ricco corredo dei Frati Minori conventuali di San Francesco di Acquapendente nei quali locali del convento è stata schedata. Databile al XVII secolo, raffigura il martirio di San Biagio, vescovo di Sebaste in Armenia.
In questa tela, di grande qualità pittorica, restaurata da Mariano Marziali per l’inaugurazione della pinacoteca di San Francesco (2010), sede satellite del museo della città, il santo viene immortalato durante il suo truce supplizio.
Si sa che fu medico e vescovo e che il suo martirio avvenne durante le persecuzioni dei cristiani, attorno al 316. Catturato dai Romani, Biagio fu picchiato e scorticato vivo con dei pettini di ferro (quelli che venivano usati per cardare la lana), e decapitato per aver rifiutato di abiurare la propria fede in Cristo.
Nella sua città natale, dove svolse il suo ministero vescovile, si narra che operò numerosi miracoli, tra gli altri si ricorda quello per cui è conosciuto, ossia, la guarigione, avvenuta durante il periodo della sua prigionia, di un ragazzo da una lisca di pesce conficcata nella trachea. Tutt’oggi, infatti, il santo lo si invoca per i “mali alla gola”.