
10 Lug Palazzo Viscontini
Commissionato nel 1581 da Mons. Antonio Viscontini a Ippolito Scalza di Orvieto presenta una facciata con un primo piano fortemente bugnato e molto ricco plasticamente, piano nobile meno accentuato con finestre dotate di timpani e architravi e ultimo piano più basso dotato di finestre semplicemente incorniciate. Sopra il portone principale è visibile lo stemma del casato Viscontini. Alla morte del Viscontini il palazzo passò alla nipote Egidia, che aveva sposato Guido Piccioia e poi alla famiglia Benci, come ricorda un architrave all’interno con la scritta Andreas Bencius. Dal ‘700 fino ai primi dell’800 appartenne ai Cerri e attualmente è di proprietà della famiglia Cordeschi. Il palazzo è dotato all’interno di un grande giardino in cui Alessandro Antonaroli Feliziani costruì nel 1871, in legname e muratura, un anfiteatro dedicato a Girolamo Fabrizio; esso aveva una capienza massima di 700-800 spettatori e contava sette palchi, tre dei quali, posti di fronte al palcoscenico, formavano la cosiddetta “galleria della sala del caffè”.