Passaggio del Papa Pio VI ad Acquapendente

Passaggio del Papa Pio VI ad Acquapendente

Il 20 febbraio 1798, come si legge in un brogliaccio rinvenuto presso l’archivio storico comunale di Acquapendente, il Pontefice Pio VI passò per Acquapendente verso Siena scortato dai dragoni francesi. Il Papa fu ricevuto dal popolo con sommo ossequio, col suono delle campane e coperte le strade di verdura e fiori e le finestre adornate di drappi. Ma se il popolo lo acclamava, i capi della Repubblica romana non erano dello stesso avviso. Mandarono da Roma ad Acquapendente un doganiere con l’incarico di frugare nel bagaglio pontificio ed impadronirsi delle cose che non potevano essere portate fuori dalla Stato. Ma questi non riusci nell’intento anche per l’intervento di molti aquesiani “sdegnati” che messe mano alle spade fecero fuggire il doganiere.

Nello stesso giorno viene anche formata una municipalità repubblicana guidata da 9 eminenti cittadini aquesiani appartenente tutti alla classe borghese e conservatrice. Scorrendo l’elenco dei notabili che, a vaio titolo guidarono detta municipalità, si nota che alcuni di loro facevano già parte del ceto politico precedente e ricoprivano cariche importanti nel Governo della Città sotto lo Stato Pontificio. La qual cosa pone domande inquietanti: i “giacobini di casa nostra” agivano in modo autonomo o appartenevano a forze urbanizzate che operavano anche all’estero? Certamente era estremamente difficile creare in breve tempo una nuova classe dirigente e se propensi a concludere che la nomina era legata ad uno “stato di necessità” e non ad una scelta ragionata e consapevole.

FONTE FOTO E TESTI: Presentazione Araceli Orlando del volume di CIOLI, Roberta – ACQUAPENDENTE NELLA REPUBBLICA ROMANA (1798/99) – Comune di Acquapendente – Archivio Storico, 2000

Nazzareno Costantini: Memorie storiche di Acquapendente – Biblioteca comunale Acquapendente 1982