
10 Lug Terenzio Terenzi
Due copie da Raffaello sono state recentemente individuate dal nuovo Direttore scientifico del Museo della città di Acquapendente, Andrea Alessi, tra i dipinti conservati all’interno della Pinacoteca di San Francesco. Entrambe di qualità altissima e realizzate con la tecnica dell’olio su tela (134×104 e 134×103) e restaurate nel 2010 in occasione dell’apertura della Pinacoteca, rappresentano rispettivamente La Madonna del Divino Amore, il cui originale è conservato alla Galleria Nazionale di Capodimonte (olio su tavola, 140×109), e la Sacra Famiglia con San Giovannino, il cui autentico è al Kunsthistorisches Museum di Vienna ed è attribuito a Raffaello e bottega. Relativamente al Divino Amore in passato c’è stato addirittura chi ha creduto di trovarsi tra le mani un’opera di un pittore coevo al Sanzio. Ipotesi adesso fugata dall’analisi congiunta di Claudio Strinati (ex Soprintendente del Polo Museale romano) e Andrea Alessi, che le hanno entrambe ricondotte a Terenzio Terenzi, anche noto come il Rondolino pesarese, pittore e abilissimo falsario di Raffaello Sanzio. Allievo di Federico Barocci, deve la sua fortuna ad Alessandro Montalto, cardinale nipote di Papa Sisto V, che gli commissionò importanti lavori a Roma tra la fine del ’500 e i primi venti anni del secolo successivo.