Visione di Sant’Antonio da Padova

Nasini

Visione di Sant’Antonio da Padova

Francesco Nasini operò per la prima volta ad Acquapendente tra il 1640 e il 1645. A questo periodo si fa risalire uno dei suoi più interessanti lavori: il ciclo ad affresco con le storie di Sant’Antonio nel coro della chiesa di S. Francesco su commissione di Giulio Leonardi, priore dell’ordine. Altre sue opere, realizzate al convento francescano annesso, confluirono dopo la soppressione degli ordini chiesastici, al locale museo, presso l’omonima pinacoteca. Tra queste spicca il bozzetto raffigurante la Visione di Sant’Antonio, opera che ispira devozione e riverenza. In questa composizione, così pervasa di afflato spirituale, Francesco Nasini ripropone tutto il suo repertorio pittorico, carico di intimità e dolcezza. In basso a sinistra figura l’acronimo “F.I.L.A.” dipinto sul frontespizio di un libro, che rimanda, secondo una dotta interpretazione di Marcello Bisconti, alla committenza di Frate Giulio Leonardi, ancora in vita il 28 febbraio 1656. Entro questo termine, pertanto, va fatta risalire anche la datazione dell’opera in oggetto, presumibilmente dipinta nel primo soggiorno aquesiano di Nasini, attestabile tra il 1640 e il 1645.